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Il Derthona sconfitto da Brescia

Il Derthona sconfitto da Brescia

Bertram Derthona – Germani Brescia 59-87

 

(11-18, 31-42, 45-65)

 

Tabellini:

Derthona: Zerini, Dowe 13, Baldi ne, Candi 3, Tavernelli, Straūtins 2, Baldasso, 7, Daum 15, Obasohan 8, Weems 4, Thomas 5, Radošević 2. All. Ramondino

 

Brescia: Christon 8, Gabriel 12, Bilan 4, Burnell 5, Massinburg 17, Tanfoglio, Della Valle 16, Petrucelli 6, Cobbins 9, Cournooh 4, Akele 6, Porto ne. All. Magro

 

Al PalaEnergica è la Germani Brescia a conquistare i due punti nelle 6° giornata di campionato di serie A. I padroni di casa sono costretti ad inseguire gli avversari, precisi in attacco e solidi in difesa, sin dalle prima battute. I tentativi di rimonta della Bertram vengono definitivamente chiusi nel terzo quarto quando i bresciani prendono il largo e si assicurano la vittoria.

Avvio di gara complesso per i padroni di casa, che nei minuti iniziali subiscono il parziale avversario di 0-11. Dopo il time-out chiamato da coach Ramondino, i canestri di Baldasso guidano il controbreak bianconero, che vale l’11-18 del 10′. Nella seconda frazione, la Bertram prova ad accorciare il gap ma la Germani, grazie alla precisione nel tiro da due punti, allunga sino al +16. Negli ultimi minuti la coppia Dowe -Daum guida un mini parziale che vale il -11 e chiude il primo tempo (31-42).

Al rientro dagli spogliatoi è la Germani ad alzare ancora l’intensità in entrambe le metà campo dilatando il divario. La nuova accelerazione dei bresciani vale il 45-65 della terza sirena. Nell’ultimo quarto, Brescia amplia ancora il proprio gap fino al 59-87 finale.

Così coach Marco Ramondino al termine della gara: “E’ scontato ma giusto fare i complimenti a Brescia per una partita che ha dominato. In un match in cui serviva fare un passo avanti in termini di fisicità, di cattiveria e di energia non siamo riusciti a farlo mai. E questo ha dato in mano il controllo del gioco agli avversari che hanno talento, organizzazione, profondità per condurre il match. Oggi serviva una partita di energie e fisicità diverse per essere competitivi e non c’è stata. Si è visto anche dall’inizio timido in attacco: buone azioni costruite ma non concretizzate come ad esempio i tiri aperti di Daum e Candi e il tiro da sotto di Weems. Anche offensivamente si è visto quanto non fossimo sufficientemente duri e “cattivi” per finire le azioni in attacco come non lo siamo stati in difesa”.

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