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Le dieci domande sul mercato al Presidente Marco Picchi

Le dieci domande sul mercato al Presidente Marco Picchi

La firma di TaShawn Thomas ha chiuso il roster della Bertram Derthona per la stagione 2023/24. Terminati gli annunci di rinnovi e nuovi innesti, è tempo di fare un bilancio sul mercato e sugli obiettivi della squadra con il Presidente Marco Picchi.

 

Presidente, il mercato si è concluso: sono stati centrati tutti gli obiettivi prefissati?

Credo che gli obiettivi si debbano raggiungere sul campo, quindi a questa domanda daremo una risposta in primavera. Oggi posso dire che volevamo allungare il roster e aumentare il nostro tasso fisico, per cui ci siamo mossi con questi capisaldi in testa.

 

Se dovessi descrivere la squadra con due aggettivi, quali sceglieresti?

Mi sembra una Bertram tanto ambiziosa quanto rinnovata. Diamole tempo.

Macura e Filloy: due giocatori che hanno segnato i primi due anni di Serie A e che hanno creato un legame affettivo con la città. Quanto è stato difficile separarsi da loro? 

Molto difficile, sono sincero. E non posso dimenticare Tyler Cain. Tre ragazzi che vorrei sempre avere nella mia squadra, che vorrei sempre seduti in uno spogliatoio accanto a me. So quanto ha rappresentato, ad esempio, J.P. nel cuore dei tifosi. Sono quelle parti “scomode” del lavoro di costruzione della squadra. Ovviamente non è facile separarsi da certi legami, ma bisogna avere razionalità.

La trattativa più difficile e quella che ti ha soddisfatto di più?

Per avere Kyle Weems era necessario prendere una decisione non semplice, in pochissimo tempo. Però, talvolta, è necessario rischiare…

Errica e Tandia, due giovani in Serie A, la firma pluriennale di Loro: quanto credi sia importante investire su giovani che possano fare parte del roster del Derthona?

Qui entriamo in un tema più ampio. Tante volte, in questi anni, ho sentito la frase “noi del Lab… voi della prima squadra”. Non deve più succedere. Esiste un solo Derthona Basket che fa capo al Dott. Gavio e arriva all’ultimo bimbo che, per la prima volta, si iscrive al minibasket. Questo concetto deve essere scolpito in ogni metro quadrato della nostra nuova casa. In questo senso, investire in ragazzi giovani valorizza il lavoro del settore giovanile e fa capire a tutti che il nostro progetto guarda lontano.

Si avvicina il debutto europeo: quanto ha influito sulla costruzione della squadra, nella scelta di giocatori con esperienze ad alto livello? 

Siamo debuttanti e abbiamo grande entusiasmo, ma tutto sarà un po’ nuovo per noi. In questo senso è vero che abbiamo dato la precedenza a giocatori già abituati a giocare due partite a settimana.

Una curiosità che ci puoi svelare del mercato appena concluso.

Una curiosità riguarda Baldasso. Durante la finale Scudetto Olimpia-Virtus ero in fibrillazione quando lui entrava in campo. Avevamo un accordo di massima ma era doveroso che lui si confrontasse con Milano per una decisione definitiva al termine della stagione. Ecco, diciamo che durante le finali non ero il suo più grande tifoso.

Las Vegas, Summer League: un’occasione per ampliare I contatti e farsi conoscere. Ci puoi raccontare qualche dettaglio di quei giorni?

Sono tornato a una Summer League dopo vent’anni e ho trovato un altro mondo. Da appuntamento di nicchia per gli addetti ai lavori si è trasformato in un grande evento anche mediatico, una sorta di Fiera mondiale della pallacanestro. Posso dire che c’è meno scouting e più networking.

Quali sono le squadre che secondo te si stanno muovendo meglio sul mercato?

Credo che Venezia si candidi con decisione a essere la terza forza del campionato. Brescia, con un solo impegno a settimana, lotterà per il vertice. Tra le altre, ritengo che Reggio Emilia stia allestendo un roster importante.

Il giocatore, non del Derthona, che sei curioso di vedere in campo in Serie A nel 2023/24?

Bruno Caboclo, di Venezia.

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